Sono passati alcuni anni che Nino “Il Commissario”, ci ha lasciati improvvisamente. Fino a quel tragico giorno la sua vita aveva camminato parallelamente alla storia dei rally.
Alcuni di noi, sono stati compagni di viaggio e di avventure sui campi di motocross sul finire degli anni sessanta per poi trasferirci, agli inizi degli anni settanta, sugli sterrati dei rally.
Fu grazie a lui, a Bepy Bay, Beppe Benedetto, Giorgino Vergnano nonchè l’indimenticato Livio Lorenzelli che Chieri venne a contatto con i rally.
In breve la nostra città ebbe l’onore di veder assegnata, con il Rally Team 971 la prima prova valida per il Campionato Italiano Rally Nazionale e radunare sulla Panoramica migliaia di spettatori.
In quegli anni il Bar Stazione per alcune settimane diventava il quartier generale, l’anima del rally dove Nino svolgeva a pieno titolo il ruolo di Gran Cerimoniere Organizzatore.
Nei giorni precedenti la gara, la figura di Nino primeggiava su tutti non solo per la sua simpatia ma soprattutto per l’impegno e la passione che trasmetteva e che coinvolgeva tutti quanti.
Il Rally Team 971 raggiunse la notorietà nazionale non solo per il suo bellissimo percorso ma grazie anche alla presenza di grandi campioni poi saliti alla ribalta internazionale: Bray, Capone, Carello, Cerrato, Lorenzelli, Pelganta, Fabrizia Pons, Trucco e Vudafieri.
Da spettatore a organizzatore a Direttore Sportivo nel giro di poco tempo.
Infatti Nino fu il mitico D.S della Scuderia semiufficiale Alfa Romeo del Geom. Gigi Antinucci e fu grazie a loro se numerosi chieresi ebbero la possibilità di realizzare il sogno della vita: “fare un rally”.
Nel giro di pochi anni diventò una figura fissa ad ogni competizione.
Grazie alla sua competenza occupò il ruolo di responsabile sul campo gara di note marche d’accessori d’automobili (Carello, Magneti Marelli, Sparco) ma soprattutto l’amico confidente per tanti piloti.
Lo incontravi alla fine della prova speciale ed ai riordini e non c’era pilota che non gli chiedesse un consiglio o l’opinione su: “come mi hai visto passare?”.
Negli anni aveva trasferito il suo head quartier da Chieri al bar della Panoramica per poi trasferirsi definitivamente alla “piola di Valle Ceppi“.
Là riceveva sovente la visita di noti piloti anche di Formula 1.
Di passaggio dal torinese si recavano da lui per trascorrere una piacevole serata in sua compagnia e dei suoi goliardici amici che lo resero popolare al grande pubblico anche grazie ad una simpatica caricatura le cui vignette vennero diverse volte pubblicare su Autosprint e Rombo.